Trentaduedenti di Alessia Morelli Igienista Dentale Pesaro
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30/5/2017

QUALE SPAZZOLINO ELETTRICO SCEGLIERE

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Come vi ho già accennato sono una gran fan dello spazzolino elettrico.
I vantaggi principali di questo strumento sono proprio la sua facilità di utilizzo e la dimostrata, sia scientificamente che quotidianamente nella mia pratica clinica, capacità di pulizia superiore allo spazzolino manuale nello stesso tempo di utilizzo.
 
In questo articolo vi voglio spiegare i modelli di spazzolino elettrico che ci sono in modo da affrontare la spesa giusta per voi.
Quando parliamo di spazzolino elettrico per ora abbiamo un leader assoluto che è l' OralB/Brown.
Tutte le altre marche non hanno ancora sviluppato le caratteristiche tecniche che ci servono, o hanno tecnologie diverse dallo spazzolino elettrico, come il sonico, che è comunque efficace, ma ve ne parlerò in un altro articolo. 

Quello che reputo fondamentale in uno spazzolino elettrico è:
 
  • La funzione e velocità: gli spazzolini OralB più professionali hanno la tecnologia 3D. La loro testina oscilla, ruota e pulsa. 
  • Il sensore di pressione: questa caratteristica è quella che permette allo spazzolino di rallentare se facciamo troppa pressione mentre laviamo i denti in modo da proteggerci dalle abrasioni da spazzolamento.
  • Il timer ogni 30 secondi: questo è utilissimo per aiutarci a rimanere il tempo giusto e suddiviso a 30 secondi ci aiuta a dividere meglio le aree della bocca.
  • La batteria ricaricabile: questo evita di dover star dietro a comprare le pile e mantiene la velocità di spazzolamento costante.
 Ecco perchè escludo anche i modelli base dell' OralB come il Vitality e altri modelli a pile.
 
Qui sotto cliccate sulle immagini e trovate i 4 modelli con le caratteristiche principali. Quello che cambia da uno all'altro sono la fascia di prezzo e altre caratteristiche utili, ma non fondamentali, che ognuno di noi a seconda delle esigenze, può trovare importanti.
​Vi darò anche una mia idea di paziente per ogni spazzolino. Buona scelta!

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15/5/2017

L'IGIENISTA, LA SPIA DELLA CELIACHIA.

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Vorrei parlarvi di questa malattia perché da qualche anno è “sulla bocca di tutti”. Questo modo di dire non è improprio, considerando che uno dei modi per riconoscerla è proprio di guardarvi in bocca e in questo articolo vi spiegherò il perché.
Conosco bene questa malattia e le sue mille sfaccettature perché mia sorella ha scoperto di essere celiaca circa a 25 anni e da allora segue una dieta gluten free.

Sono passati dieci anni ormai e la celiachia è fortunatamente diventata più conosciuta, perché i casi conclamati tra gli italiani negli ultimi anni, secondo il Ministero della Salute, hanno avuto un'impennata del 15%. Un'altra conferma, inoltre, arriva dall'incidenza a livello di genere, che vede la celiachia come una patologia "al femminile" con più del doppio dei casi di donne affette.
La sua comparsa, inoltre, non avviene più tanto durante l'età infantile (i bambini sono il 9,3%), ma si verifica sempre di più in età adulta.
Data l'incidenza, i celiaci sarebbero potenzialmente circa 600.000 ma ne sono stati diagnosticati ad oggi intorno a 172.000, in quanto sono numerosi anche i casi sospetti ai quali non viene data ufficialità.

Dico fortunatamente è diventata più conosciuta, perché questo consapevolizza tutti noi, le aziende, ma anche le persone che lavorano nella ristorazione, al problema, dando luogo a tantissime possibilità di cibi alternativi gluten free, migliorando notevolmente la qualità di vita di un paziente celiaco rispetto al passato. 
Foto

Ma cos’è la celiachia?

La Malattia Celiaca (o Celiachia) è una infiammazione cronica dell'intestino tenue, scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.

La Celiachia è caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo, che va dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento, a sintomi extraintestinali, alla associazione con altre malattie autoimmuni. A differenza delle allergie al grano, la celiachia non è indotta dal contatto epidermico con il glutine, ma esclusivamente dalla sua ingestione. Non trattata può portare a complicanze anche drammatiche, come il linfoma intestinale o il morbo di Crohn. Mia sorella non aveva sintomi specifici, spesso infatti risulta praticamente asintomatica, quindi difficilmente diagnosticabile.
​
In tutto questo, cosa c'entra l’igienista dentale?

La celiachia può essere identificata con assoluta sicurezza attraverso la ricerca sierologica e la biopsia della mucosa duodenale, ma l’igienista dentale e l’odontoiatra possono porre un sospetto diagnostico sulla malattia grazie a dei sintomi ricorrenti che colpiscono il paziente celiaco. Sono infatti frequenti alcune alterazioni sia dei tessuti duri, molli del cavo orale e del flusso salivare.

Questo ci rende importantissimi per creare un sospetto che può portare ad una diagnosi precoce e preventiva verso i danni che provoca questa malattia. Come vi ho già detto più volte la prevenzione è la migliore arma per raggiungere uno stato di benessere e questo caso ne è la prova.

Quali sono le manifestazioni orali in un paziente celiaco?

​Ci dobbiamo mettere in allarme con:
  • Anomalie della struttura dello smalto come delle ipoplasie. Esse sono difetti nella formazione dello smalto per noi di facile identificazione e ci sono gradi diversi.
  • Afte. Questa correlazione è supportata dal fatto che c’è una significativa riduzione delle afte nel paziente celiaco una volta intrapresa la dieta gluten free.
  • Lingua atrofica: un aspetto della lingua particolare molto rossa, lucida con le papille quasi piatte.
  • Alterazioni del flusso salivare: una diminuzione del flusso salivare con una sintomatologia di bocca secca.
​
È importante sapere che questi sono tutti sintomi ricorrenti, ma aspecifici, cioè non sono correlati esclusivamente a questa malattia. Non per forza si verrà diagnosticati celiaci se si presentano alcuni di questi sintomi, infatti le afte sono molto comuni nella popolazione, ma come ho scritto sopra possono essere un importante campanello di allarme. 
​

Bibliografia per saperne di più
www.celiachia.it/AIC/AIC.aspx?SS=351
http://www.dental-tribune.com/articles/specialities/general_dentistry/7105_manifestazioni_orali_nel_paziente_celiaco.html
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26150853
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23265166

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