Trentaduedenti di Alessia Morelli Igienista Dentale Pesaro
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18/8/2017

LA SPAVENTOSA STORIA DELLA PLACCA BATTERICA

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Mi sono accorta di aver fatto molti articoli per voi nominando la placca batterica, ma non  vi ho mai spiegato che cos’è. E’ ora di porre rimedio anche se sarà un articolo un po’ più complesso del solito, ma fondamentale per conoscere come siamo fatti e comprendere  la causa delle malattie.

La placca batterica è un agglomerato di microorganismi, soprattutto batteri che convivono in una struttura che è costituita da proteine glicosalivari, polisaccaridi, prodotti di scarto dei batteri, enzimi, cellule desquamate, residui alimentari e materiali inorganici, come fosforo e calcio.

Grazie alle ricerche, siamo venuti a sapere che tutte queste varietà di microorganismi lavorano insieme e cooperano alla sopravvivenza come un biofilm, riuscendo sia a nutrirsi, replicarsi che a difendersi, risultando resistente anche agli antibiotici.

Ecco ora inserite questo condominio di più di 300 specie batteriche in bocca, un ambiente tutt’altro che isolato. Un ambiente a contatto con l’esterno ma con tanti punti dove infiltrarsi e proliferare come spazi interdentali, solchi dentali, solchi gengivali, ponti, impianti ecc. Un ambiente con continuo passaggio di cibo e liquidi. Insomma abbiamo l’habitat perfetto per far crescere un mondo intero!

Ma come si forma?

Il meccanismo di formazione del biofilm è molto complesso, ma cercherò di semplificarlo. 
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Immaginiamo una bella bocca fresca, appena uscita dalle super pignole mani di un’ igienista dentale ( che sarei io :-D).  Dopo pochissimo tempo si ha già la formazione della pellicola acquisita, cioè un primo strato formato da macromolecole come mucine e anticorpi che sviluppano delle forze elettrostatiche e che iniziano ad attirare i primi batteri, solitamente Cocchi che iniziano ad aderire alle superfici del dente.

Essi a loro volta aiutano ad attaccarsi altri batteri , rinforzando i legami alla superficie del dente e iniziando ad organizzare casa con nutrimenti per tutti, pronti per una grande festa dove ci si replica, si mangia e ci si difende dal vicino fastidioso che non vuole il baccano, l’antibatterico.  Questo succede circa nelle prime 24-48 ore.

Se continuiamo a non pulire bene ogni angolo della nostra bocca, tutto questo si espanderà e diventerà più maturo, ma anche più specifico.

Si è visto infatti che il biofilm sopragengivale è diverso da quello sottogengivale che è a sua volta diverso di quello su un impianto dentale o su una protesi.
Ebbene si, l’adesione avviene facilmente in tutte le superfici dure, come smalto, dentina, cemento radicolare, impianti e protesi.

Questo come vi ho spiegato qui e qui è il punto di partenza delle malattie del cavo orale come gengivite, malattia parodontale e carie.

Come è possibile eliminarlo?

Okay, direi che la mia descrizione assomiglia ad uno scenario apocalittico.
Ma la soluzione è molto più semplice del previsto.

L’unica soluzione è disgregare, dividere, distruggere fisicamente il biofilm batterico perché milioni di batteri soli e separati sono praticamente innocui.
Usando spazzolino scovolino e filo interdentale.


Ecco perché nessuna molecola o collutorio può raggiungere le profondità di un biofilm. E’ come se una tempesta potesse spazzare via la barriera corallina. Può toccarla, danneggiarla superficialmente ma le solide basi dei coralli rimangono ancorate al suolo.

Sperando di essere stata chiara e non aver creato nuove fobie,  vi saluto e a presto con un nuovo articolo!

Bibliografia per saperne di più
www.ildentistamoderno.com/biofilm-cavo-orale-placca-dentale/
www.sunhope.it/Microbiologia.%20Biofilm%202012.pdf​

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12/2/2017

LE RECESSIONI GENGIVALI

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Come vi ho precedentemente annunciato oggi vi parlerò di recessioni gengivali.

S
i definisce recessione gengivale quando il margine della gengiva è sceso (nell'arcata inferiore ) o salito ( nell'arcata superiore) per causa batterica o traumatica scoprendo la parte radicale del dente.

​Praticamente quando vedete il dente "allungato" e le gengive ritirarsi è probabile che stiamo parlando proprio di questo.

Perchè avviene?

Come vi ho già detto le cause di una recessione gengivale possono essere principalmente due:
Batterica: i batteri presenti nella placca o nel tartaro creano una infiammazione a livello del margine gengivale e nel tempo la gengiva può reagire con una necrosi e quindi si ritira. Può essere anche questa una manifestazione di malattia parodontale soprattutto per i biotipi sottili.

Traumatica: le cause traumatiche possono essere molteplici; sbagliato uso di spazzolino scovolino e filo, o qualsiasi altra cosa utilizzate per pulirvi i denti dagli stuzzicadenti alle unghie alle forbicine ( si mi hanno detto anche quelle), spostamenti ortodontici, malocclusioni, otturazioni, corone ponti non congrui, ma anche malocclusioni, o traumi occlusali.

Ma la gengiva che ho perso ricresce?

Purtroppo, nella maggior parte dei casi, una volta che il processo è iniziato possiamo solo cercare di arrestarlo e l'unica via di recupero è la rigenerazione gengivale chirurgica. E' quindi molto importante prevenire per evitare sia un danno estetico se è a carico dei denti anteriori, che una più elevata suscettibilità alla carie e alla sensibilità dentinale.

Come sempre una diagnosi tempestiva ci permette di trovare la terapia giusta. Noi igieniste riusciamo a capire se una recessione è attiva oppure è di vecchia data; misurandole riusciamo a mantenere un controllo e trovando insieme la causa, riusciremo a darvi i consigli giusti per evitare il peggioramento.

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22/1/2017

SIAMO FATTI COSI':I DENTI.

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​Ho pensato di scrivere questo articolo perché nelle giornate passate con i miei pazienti mi rendo conto che a volte noi professionisti tendiamo a dare per scontato la conoscenza di elementi che così scontati non sono.
La dentizione umana come in altri mammiferi è doppia: abbiamo una dentizione decidua detta anche da latte e una dentizione permanente. Se abbiamo in bocca sia denti da latte che permanenti si definisce dentizione mista ed è tra i 6 e i 12 anni di età circa. 
Ricordatevi che l'età di eruzione dentaria è molto variabile da bimbo a bimbo.

I dentini da latte sono 20, hanno una forma più rotondeggiante e piccolina dei denti permanenti e sono di un colore più chiaro e lattescente. 
Spesso sono abbastanza distanzati tra loro, presentano quindi un diastema. Ma non preoccupatevi, è tutto spazio che verrà poi riempito dai denti permanenti quando li sostituiranno. 

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​I denti permanenti sono 32 comprensivi dei denti del giudizio che entreranno in scena tra i 17 e i 25 anni di età circa anche se è tutto molto variabile. 
Sono più grandi e con una forma molto caratteristica e definita rispetto ai decidui. 
Purtroppo per noi hanno anche una colorazione più definita sempre bianca ma con sfumature che variano dal giallo al grigio. 




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​Come è fatto un dente?
​​
​Il dente è composto dalla corona che è la parte visibile in bocca e dalla radice dentale che, in stato di salute,
è  sottogengiva ed è la parte che è legata all'osso grazie al legamento parodontale. 



La corona è costituita nello strato più esterno di smalto, poi dentina nello strato intermedio e entrambi proteggono la polpa che è la parte viva del dente.
Il legamento parodontale ancora l'osso alveolare al cemento del dente che è lo strato più esterno della radice, che a sua volta copre la dentina che a sua volta protegge la polpa. 

Il dente è quindi un elemento a sé stante ancorato all'osso mandibolare o mascellare grazie al legamento parodontale. Esso è importantissimo, perché oltre a mantenere il dente in sito, assorbe i carichi donando elasticità di movimento e protegge l'osso dall'attacco batterico insieme alla gengiva che è la prima barriera di protezione verso gli attacchi esterni.

Come vedete gli elementi in gioco sono veramente tanti e la struttura del dente è molto complessa; questo ci porta all'importanza di ogni singolo elemento dentario per il mantenimento di un buon equilibrio di tutto il cavo orale e non solo.
​La bocca è la porta d'ingresso al nostro corpo ed è bene mantenerla pulita e in ordine se vogliamo che anche il resto del nostro organismo lo sia. 

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