L’igienista, la spia della celiachia

Vorrei parlarvi di questa malattia perché da qualche anno è “sulla bocca di tutti”. Questo modo di dire non è improprio, considerando che uno dei modi per riconoscerla è proprio di guardarvi in bocca e in questo articolo vi spiegherò il perché.
Conosco bene questa malattia e le sue mille sfaccettature perché mia sorella ha scoperto di essere celiaca circa a 25 anni e da allora segue una dieta gluten free.

Sono passati dieci anni ormai e la celiachia è fortunatamente diventata più conosciuta, perché i casi conclamati tra gli italiani negli ultimi anni, secondo il Ministero della Salute, hanno avuto un’impennata del 15%. Un’altra conferma, inoltre, arriva dall’incidenza a livello di genere, che vede la celiachia come una patologia “al femminile” con più del doppio dei casi di donne affette.
La sua comparsa, inoltre, non avviene più tanto durante l’età infantile (i bambini sono il 9,3%), ma si verifica sempre di più in età adulta.
Data l’incidenza, i celiaci sarebbero potenzialmente circa 600.000 ma ne sono stati diagnosticati ad oggi intorno a 172.000, in quanto sono numerosi anche i casi sospetti ai quali non viene data ufficialità.

Dico fortunatamente è diventata più conosciuta, perché questo consapevolizza tutti noi, le aziende, ma anche le persone che lavorano nella ristorazione, al problema, dando luogo a tantissime possibilità di cibi alternativi gluten free, migliorando notevolmente la qualità di vita di un paziente celiaco rispetto al passato. 

Ma cos’è la celiachia?

La Malattia Celiaca (o Celiachia) è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.

La Celiachia è caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo, che va dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento, a sintomi extraintestinali, alla associazione con altre malattie autoimmuni. A differenza delle allergie al grano, la celiachia non è indotta dal contatto epidermico con il glutine, ma esclusivamente dalla sua ingestione. Non trattata può portare a complicanze anche drammatiche, come il linfoma intestinale o il morbo di Crohn. Mia sorella non aveva sintomi specifici, spesso infatti risulta praticamente asintomatica, quindi difficilmente diagnosticabile.

In tutto questo, cosa c’entra l’igienista dentale?

La celiachia può essere identificata con assoluta sicurezza attraverso la ricerca sierologica e la biopsia della mucosa duodenale, ma l’igienista dentale e l’odontoiatra possono porre un sospetto diagnostico sulla malattia grazie a dei sintomi ricorrenti che colpiscono il paziente celiaco. Sono infatti frequenti alcune alterazioni sia dei tessuti duri, molli del cavo orale e del flusso salivare.

Questo ci rende importantissimi per creare un sospetto che può portare ad una diagnosi precoce e preventiva verso i danni che provoca questa malattia. Come vi ho già detto più volte la prevenzione è la migliore arma per raggiungere uno stato di benessere e questo caso ne è la prova.

Quali sono le manifestazioni orali in un paziente celiaco?

​Ci dobbiamo mettere in allarme con:

  • Anomalie della struttura dello smalto come delle ipoplasie. Esse sono difetti nella formazione dello smalto per noi di facile identificazione e ci sono gradi diversi.
  • Afte. Questa correlazione è supportata dal fatto che c’è una significativa riduzione delle afte nel paziente celiaco una volta intrapresa la dieta gluten free.
  • Lingua atrofica: un aspetto della lingua particolare molto rossa, lucida con le papille quasi piatte.
  • Alterazioni del flusso salivare: una diminuzione del flusso salivare con una sintomatologia di bocca secca.


È importante sapere che questi sono tutti sintomi ricorrenti, ma aspecifici, cioè non sono correlati esclusivamente a questa malattia. Non per forza si verrà diagnosticati celiaci se si presentano alcuni di questi sintomi, infatti le afte sono molto comuni nella popolazione, ma come ho scritto sopra possono essere un importante campanello di allarme. 

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